Vivi Aosta
Aosta si trova al centro dell’omonima valle; unica provincia di regione è abbracciata da superbe montagne che la coccolono in tutto il loro splendore, tra cui il Grand Combin e il Mont Velan a nord, l’Emilius e la Becca di Nona a Sud e la Testa del Ruitor ad ovest.
Vero e proprio “angolo dell’antica Roma tra le Alpi”, Aosta è considerata il più importante esempio di architettura romana nel nord Italia: l’Arco di Augusto, risalente al 25 a.C. e contemporaneo alla fondazione della città e ancora nel visitare Aosta è inoltre interessante fare il giro delle mura, ben conservate, dove si possono vedere numerosi torri, come la Torre del Lebbroso, la Tour Fromage etc.
Sia nella stagione estiva che in quella invernale gli appassionati della montagna possono soggiornare in località come Courmayeur, Breuil-Cervinia, Gressoney,Brusson e Cogne, da cui partono numerosi sentieri e circuiti sciistici all’avangardia.
Sia in estate, che in inverno scegli di recuperare gli anni scolastici persi e diplomati ad Aosta; vieni a visitare la sede più vicina a te recupera due anni in uno, tre anni in uno o addirittura quattro anni in uno.
Mangia Aosta
In una regione alpina, dove l’allevamento ha un suo ruolo predominante ed essenziale, la cucina trova le sue basi nelle carni, nelle verdure e nei latticini. La Fontina è un formaggio grasso e dolce abbinata a vini come il Petit Rouge, Gamay o Enfer d’Arvier. Ancora Camoscio-Capriolo alla valdostana; coscia o il filetto, messo a bagno nel vino rosso con aromi naturali, poi rosolato in tegame e spruzzati di grappa.
Seupa de grì; antica minestra valligiana a base di orzo lungamente cotto insieme a costine di maiale e verdure di stagione. Blanc manger è un dolce tipico della Savoia, a base di panna, zucchero e vaniglia, le tegole di Aosta che sono tavolette di pasta di mandorle, a volte ricoperte di cioccolata, il brochat, dolce ottenuto facendo addensare latte, vino e zucchero a fuoco lento.
Fondamentale è citare il caffè valdostano: indispensabile conclusione di ogni pranzo valdostano. Al caffè si aggiunge zucchero, una generosa dose di grappa e una scorza di limone e, dopo averlo fiammeggiato in una coppa di legno bassa e panciuta a più beccucci (la cosiddetta coppa dell’amicizia), si beve in compagnia.