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Savona

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Vivi Savona

Savona, in origine Savo, nacque sul Priamar, una collina naturale situata di fronte al mare.
La famosa guerra tra Guelfi e Ghibellini è stata disputata proprio qui quando Genova e Savona erano acerrime nemiche.
Attraversando le strade di Savona, si conosce e si studia la storia; la celebre fortezza del Priamar costruita dai genovesi nel 1542, nell’800 fu il carcere dove Giuseppe Mazzini fu rinchiuso, oggi sede del museo del Priamar,  come il Civico Museo storico-archeologico, con antichissimi reperti dall’età del bronzo a quella etrusca, il Museo d’arte Sandro Pertini, con dipinti e sculture appartenuti al Presidente della Repubblica ed il Museo Renata Cuneo con opere savonesi moderne.

Sono medievali le tre torri di fronte al Priamar, la Torre Corsi, la Torre Guarnieri e la Torre del Brandale: sulla facciata di quest’ultima, si può ammirare un’Apparizione in ceramica, e all’interno affreschi medievali.

La Pinacoteca Civica venne costituita nella seconda metà dell’800, in seguito alla soppressione napoleoniche degli ordini religiosi, con lo scopo di conservare le opere d’arte dei conventi. 
Conserva opere di Taddeo di BartoloVincenzo Foppa, Giovanni Mazzone, alcuni dipinti di scuola genovese del’600 ed un’importante collezione di ceramiche savonesi dipinte.

Gusta Savona

La cucina savonese, così come tutta la cucina ligure, rappresenta un connubio perfetto tra mare ed entroterra, essendo riuscita ad armonizzare in un equilibrio delicato e fantasioso, i prodotti del bosco, dell’orto e della pesca. 

Cucina semplice, leggera, che comprende zuppe, torte di verdura, pasta fresca, erbe aromatiche e un olio d’oliva particolarmente pregiato.

La carne, vista la scarsità di pascoli e di selvaggina, ha avuto sempre un ruolo marginale ed è stata nel tempo sostituita da ingredienti alternativi quali gli ortaggi, primo fra tutti il carciofo violetto di Albenga, i legumi e i pesci, come il branzino e l’orata, ma anche le acciughe e i caratteristici cicciarelli.

 La gastronomia savonese è stata anche influenzata da prodotti di importazione che occupano un posto di rilievo anche in alcune specialità: la farina di ceci, ad esempio, comune a tutto il Medio Oriente, o lo stoccafisso importato dalla Norvegia come cibo povero ma gustoso.