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Rovigo

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Vivi Rovigo

Rovigo città di fiumi che nasce tra l’Adige e il Po; città di pianta pentagonale, caratterizzata da antiche torri e imponenti campanili. Come una bella donna misteriosa, questa città  “intriga” il visitatore con la raffinata eleganza rinascimentale e neoclassica della sua piazza, dei suoi palazzi e delle sue chiese.
Passeggiando per Rovigo, si incontra la Loggia dei Nodari, dove ha sede l’amministrazione comunale, Palazzo Roverella Palazzo Roncale, l’Accademia dei Concordi dove sorge la Pinacoteca fra le più ricche del Veneto.
 
Tra le più antiche costruzione del rodigino troviamo il Castello medioevale voluto dal vescovo Paolo di Adria nel 954 e attorno al quale si sviluppò la città di Rovigo.
 
Vivere Rovigo, significa immergersi completamente in una dimensione umana, vera e vivace protetta dalle nebbie del delta, ritmata dal lento procedere dei due fiumi che vi scorrono accanto; una piacevole atmosfera caratteristica delle cittadine di provincia, piccole oasi in cui ancora si può trovare la serenità e la gioia del vivere quotidiano.
 

Gusta Rovigo

I pesci d’acqua dolce sono l’ingrediente fondamentale di una tavola gastronomica particolare. Tra tutti, le anguille vengono preparati sia in tegame che alla brace e sono accompagnati spesso dalla polenta che anche in questa zona domina incontrastata. Tipico e pregiato è lo storione lesso, in umido, fritto, arrosto. Le uova danno un caviale squisito, molto più tenero di quello russo.
 
Molto ricca è anche la cacciagione. Germani reali, codoni, fischioni, murette, arzàvole, folaghe, chiurli, aironi trovano nella cucina di Rovigo e della sua provincia cottura gloriosa con procedimenti particolari: spesso il tartufo bianco locale vi aggiunge nobiltà e ricchezza.
Dolce tipico del Polesine è la «torta polesana o miassa», la cui ricetta venne codificata nel 1829 da un cuoco pasticciere dell’epoca, Angelo Basso. Appartiene alla famiglia dei dolci molto ricchi di probabile origine rinascimentale, considerato l’impiego di canditi, uva passita e fichi secchi che, tritati minutamente, vengono amalgamati all’impasto fatto con farina gialla e bianca, burro, uova e zucchero.