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Vivi Viterbo

Viterbo, meglio conosciuta come la Tuscia, è un territorio particolare e completo; mare, maremma e montagne.

Passeggiare nel centro storico di Viterbo equivale a fare un viaggio indietro nel tempo, in un borgo medioevale che ha mantenuto intatto nel tempo le sue caratteristiche: il Palazzo Comunale, il Palazzo del Podestà e il Palazzo Farnese. La centralissima Piazza san Lorenzo, cuore pulsante della città medievale insieme alla Loggia e del Palazzo dei Papi ospita numerose testimonianze del passato di Viterbo, dalle origini fino all’età moderna.

I laghi di Bolsena si affacciano sulle isole Martana e Bisentina sono ideali per vacanze rilassanti o all’insegna di sport acquatici, vela e canottaggio, ma anche equitazione.

A Viterbo famose sono le terme costruite nell’antichità e ancora oggi perfettamente funzionanti fin dall’antichità.
Le tre sorgenti più conosciute sono quelle di Acquea Passeri, Paliano e Bulicame, citata da Dante nell’Inferno della Divina Commedia e ritratta anche da Michelangelo in un famoso dipinto.

Gusta Viterbo

Semplicità e genuinità caratterizzano la gastronomia del viterbese che offre una vasta varietà di zuppe di legumi anche se la primizia della cucina della Tuscia sono i lombrichelli, una pasta molto fina e leggera fatta con acqua e farina.
Classiche sono anche le fettuccine alla burrina, pasta all’uovo fatta a mano condita con un sugo di piselli, prosciutto, panna e funghi. Fra i secondi si può gustare l’abbacchio alla cacciatora o al forno e il fritto misto di cervello, carciofi e funghi; i fagioli in umido con le cotiche, la cicoria cruda è famosa per il condimento di aglio e alici.

In Tuscia si fa anche un largo uso di selvaggina cucinata secondo antiche ricette. Nelle vicinanze dei laghi invece non mancano le specialità di pesce, soprattutto zuppe e le famose anguille di Bolsena.

Per finire la pasticceria fatta in casa a base di nocciole e castagne tipica della zona dei monti Cimini, che viene spesso accompagnata da un buon vino dolce locale quale il Cannaiola di Marta o l’Aleatico di Gradoli.